Tra borghi, castelli e palazzi in Umbria, si snoda un itinerario sulle orme di capitani di ventura, comandanti, condottieri e generali che hanno vissuto, combattuto e lasciato la loro traccia nel territorio del Lago Trasimeno.
Il nostro itinerario inizia a Castiglione del Lago, un posto legato ad Ascanio della Corgna, figlio del nobile perugino Francesco di Berardo e Giacoma Ciocchi del Monte, sorella di Papa Giulio III. Ascanio della Corgna nacque a Perugia il 31 luglio 1514 e governò il marchesato di Castiglione del Lago. Fu anche governatore perpetuo di Castel della Pieve e del Chiugi dal 1563 al 1571, dopo aver amministrato il territorio come vicario dal 1550. Morì nel 1571 dopo aver combattuto nella battaglia di Lepanto, dove la cristianità ebbe la meglio sui turchi.
Ascanio della Corgna riassumeva in sé la veemenza del capitano di ventura ingentilita da quella vena umanistica tipica del Rinascimento. Fu uno dei più illustri personaggi della sua epoca, distinguendosi in molti campi: dagli studi di ingegneria alla destrezza nell’uso della spada; dall’arte della guerra alle passioni umaniste tipiche dell’epoca.
La sveltezza della sua mano nel maneggiare la spada era così nota che ben tremila persone si misero in viaggio per assistere al suo duello contro Giannetto Taddei, reo di insubordinazione nei suoi confronti.
Della sua contesa con Giannetto Taddei rimane un pregevole affresco che raffigura proprio il celebre duello, conservato nel Palazzo della Corgna a Castiglione del Lago.
La salma di Ascanio della Corgna riposa nella Cappella dei Della Corgna all’interno della Chiesa di San Francesco in Perugia.
Proseguendo verso Panicale, si possono visitare i luoghi legati a Boldrino Paneri, condottiero e capitano di ventura nato a Panicale nel 1331 e morto a Civitanova Marche nel 1391.
Grazie alle numerose vittorie conseguite a difesa di Perugia, ebbe in dono le chiavi della città. Nel Teatro Caporali, piccolo gioiello architettonico con struttura lignea a ferro di cavallo, è conservato un telone dipinto da Mariano Piervittori che lo raffigura proprio nel momento della consegna delle chiavi.
Passeggiando per via Boldrino Paneri, si incontra un edificio del XIII che fu la sua casa natale. Sulla facciata sono ancora presenti gli stemmi di famiglia.
In circa 20 minuti di auto da Panicale si raggiunge Magione, un borgo legato alla storia di Cesare Borgia, detto Il Valentino. Cesare Borgia, figlio illegittimo di papa Alessandro VI (al secolo Rodrigo Borgia) e di Vannozza Cattanei, nasce a Subiaco nel 1475 e muore in Spagna nel 1507.
Destinato fin dalla giovane età alla carriera ecclesiastica, dopo la morte del fratello Giovanni, abbandonò gli abiti cardinalizi e sposò l’aristocratica francese Charlotte d’Albret, ottenendo così il titolo di duca di Valentinois.
Ambizioso e carismatico, intraprese campagne militari che lo portarono a estendere il suo controllo su ampi territori italiani, tra cui la Romagna, il Ducato di Milano e parte del Regno di Napoli. Nel 1502 scampò a una congiura ordita ai suoi danni da alcuni signori d’armi di diverse città del centro Italia. I cospiratori si riunirono proprio a Magione, nel Castello dei Cavalieri di Malta, con l’intenzione di fermare le sue mire espansionistiche.
La congiura venne però scoperta e i traditori uccisi o costretti all’esilio. Questo episodio colpì molto l'opinione pubblica, tanto che Niccolò Machiavelli la citò ne Il Principe, opera scritta proprio sotto l'influenza della figura del Valentino, che descrisse come modello ideale di principe che avrebbe potuto raggiungere l’obiettivo di unificare l’Italia.
Poco dopo il centro di Magione, in Via Cavalieri di Malta 1, si ergono le mura imponenti del Castello dei Cavalieri di Malta, dove si svolse la congiura contro Cesare Borgia. Inoltre, ogni anno, nel mese di luglio, si svolge l’evento “Congiura del castello”, una rappresentazione teatrale che rievoca proprio la storia della congiura.
Proseguendo per poco più di 15 minuti lungo il litorale orientale del Lago Trasimeno, si arriva a Tuoro sul Trasimeno, borgo indissolubilmente legato al condottiero cartaginese Annibale Barca, nato nel 247 a.C. a Cartagine.
Annibale individuò in Tuoro il luogo ideale per fermare le truppe del console romano Caio Flaminio Nepote, in quella che passò alla storia come la Battaglia del Trasimeno. Il 24 giugno del 217 a.C. Annibale, approfittando della fitta nebbia, sferrò un agguato alle truppe romane. Circa diecimila romani trovarono la morte in uno dei più sanguinosi scontri della II Guerra Punica.
Annibale morì nel 183 a.C. in Bitinia, presso il re Prusia I. Quando i Romani chiesero a Prusia la sua consegna, Annibale preferì morire piuttosto che cadere nelle mani dei suoi nemici.
Per le straordinarie qualità dimostrate durante la sua carriera militare, Annibale è considerato uno dei più grandi generali e strateghi della storia. Polibio, suo contemporaneo, lo paragonava al suo grande rivale Publio Cornelio Scipione Africano. Altri lo hanno accostato ad Alessandro Magno, Giulio Cesare e Napoleone.
A Tuoro la memoria della battaglia è tenuta viva dal Museo di Annibale, situato in Piazza Garibaldi, e dal Percorso di Annibale, un itinerario di circa 7 km che attraversa i luoghi più significativi dello scontro.
